Friday 16 July 2010
22:42 | Posted by
Christian
Oggi mi sveglio naturalmente alle 07.00, senza la sveglia. Scendo le scale dell’albergue del pellegrino, e vado a fare colazione. La stanza era di circa 10 letti, il costo è di 10 euro a letto. La colazione è costata 3 euro. Questo albergue di Canfranc Estación, non è niente di particolare, non hanno il calore che ho incontrato per esempio a Lourdes oppure a Sarrance. Io sono contento, perché sono in Spagna, ma mi mancheranno tantissimo le vallate verdi francesi, la calma e la quiete che ho respirato in questi giorni, il non incontrare quasi nessuno, il poter meditare, contemplare.
Oggi è un altro giorno, e medito un po’ sul mio futuro, ma ho tempo ancora… penso. Io penso che sia la vita che ci insegue, e no noi che inseguiamo la vita. Questo l’ho imparato durante gli anni dell’imprenditoria, accadevano cose che non erano logiche, poi capì questi episodi, che mi portarono a fare il cammino che ho intrapreso cinque anni fa. Molte volte ci intestardiamo a voler fare certe cose per forza, senza ascoltare la vita. Forse la vita ci vuole proporre delle cose più interessanti. Per esempio, a me piacerebbe fare un Phd in psicologia clinica, non elenco i temi perché sono ininfluenti, so però, che se quella sarà la mia strada, mi si apriranno le porte, per cui è inutile preoccuparsi, se mi preoccupo, rischio di fare la scelta sbagliata. Sono consapevole che devo fare una scelta, ma può essere anche un qualcosa a cui io adesso non ho pensato.
Durante il cammino di oggi, ho ascoltato un po’ di musica, REM, Pink Martini. Ho fatto alcune pause per riposarmi e per mangiare un po’, fino a che alle 17.30 sono arrivato a Jaca che è il primo centro abitato un po’ grande, ha un 13.000 abitanti.
Il cammino è stato un po’ più semplice perché era alcune volte in discesa, anche se a causa dei sentieri per evitare le strade asfaltate, molto spesso si scende, e poi si fanno della salite ripidissime che stancano molto, anche perche c’e da contare che ci sono 14kg nello zaino includendo l’acqua, che è importantissima con il sole che picchia sulla testa.
L’albergo del pellegrino di Jaca, è un’ottima struttura gestita dal comune, si paga 10 euro e ti danno un letto. Io sono capitato vicino a Clemence, un ragazzo di 28 anni austriaco, molto simpatico, con cui decidiamo di fare la spesa insieme e cucinare nel rifugio. Andiamo al supermarket, e mi rendo conto che non ha una idea di cosa cucinare e soprattutto di come si cucina. Clemence ha molta fame perché non mangia tutto il giorno perché era in viaggio, è appena arrivato a Jaca per iniziare il cammino di Santiago. Quindi, da buon italiano, compro spaghetti, il sugo napoletano, due fettine di carne, una bottiglia di vino rosso, il parmigiano, e anche la colazione, un brik di latte e uno di succo d’arancia, 500 gr. di biscotti, il pane, due pomodori, due kiwi e due banane, per un totale di 13,45 euro, che dividiamo per due. Sono le 19.15, ci rechiamo al rifugio per cucinare, e nel mentre chiedo all’incaricata del rifugio, che avevo letto che c’era la benedizione del pellegrino. Lei mi dice che c’è, però no nella chiesa di Santiago, ma nella chiesa della Madonna del Carmen. Sono le 19.45, devo correre, scolo gli spaghetti, li condisco, evito che Clemence se li mangi con forchetta e coltello, è bastato lo sguardo, e ha capito che doveva utilizzare solo la forchetta! Poi tolgo la carne, mi scuso con Clemence, lui non vuol venire perché fa il cammino per altri motivi, è cattolico non praticante. Arrivo con passo veloce alla chiesa del Carmen, la chiesa è gremita di gente, ma trovo un posto al centro nella parte sinistra. Deve essere la festa della Madonna del Carmen, celebrano la messa tre sacerdoti.
Sono molto contento di partecipare alla messa, quando sta per finire, il sacerdote chiede se c’è qualche pellegrino, io alza la mano, e mi chiede di andare davanti all’altare. Nel mentre chiese se ci sono altri pellegrini, ma non ce ne sono. Quindi sono solo io, il sacerdote mi chiede di dove sono, io gli rispondo che sono italiano, ma mi richiede ancora di dove, io rispondo di nuovo, sono italiano, ma lui voleva sapere di quale parte d’Italia fossi, per cui gli dico che sono sardo. Quindi mi fa una benedizione tutta per me, chiamandomi il pellegrino sardo che va a Santiago de Compostela e chiedendo alla Madonna che mi protegga durante il cammino. Dopo di che, torno al mio posto a prendere una borsa che avevo lasciato nel banco, e si canta un inno alla Madonna del Carmen:
Salve , María, flor del Carmelo,
dulce consuelo del mortal.
Guía a tus hijos, Madre adorada,
A la morada celestial,
A la morada Celestia.
Desde los cielos la Virgen bella
Nuestra plegaria escuchó;
y compasiva, cual tierna madre,
llena de gracias descendió.
Su voz divina en nuestras almas
Vertió el aroma de su amor,
y en rica prenda de sus ternuras
su Escapulario nos dejó,
su Escapulario nos dejó.
Dopo l’inno, rientro a rifugio, ho una fame incredibile, due signore mi fermano, entusiaste che vado a Santiago de Compostela, mi chiedono preghiere e mi augurano buon cammino! Finito di mangiare, arrivano quattro nuovi pellegrini dal Canada, una famiglia, due padri con due figlie, se non ho capito male. Così si conclude il sesto giorno di pellegrinaggio!
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