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Questo Blog è stato aperto inizialmente con l'idea di supporto al pellegrinaggio da Lourdes a Fatima a piedi. Dopo aver aperto il Blog, ho pensato che può essere un mezzo con il quale condividere nella web la mia vita, i miei pensieri.

Este Blog ha sido abierto inicialmente con la idea de apoyar el peregrinaje desde Lourdes hasta a Fatima a pie. Después de haber comenzado el Blog, he pensado que podría ser un medio con el cual compartir mi vida y mis pensamientos en la web .

I've opened this Blog with the idea to support the pilgrimage from Lourdes to Fatima on foot. After opening the Blog, I thought it could be a good medium for sharing my life and my thoughts.
Wednesday 13 October 2010


Ho smesso di scrivere ad Agosto, più o meno intorno al giorno 8. Avrei voluto continuare a scrivere, ma ho avuto la necessità di immergermi maggiormente per vivere il dono che man mano stavo ricevendo da Dio. Il mio pensiero ogni giorno è sempre stato per le persone che mi hanno seguito, scritto, e chiesto preghiere. Quasi ogni giorno un rosario è stato dedicato a tutti voi che avete viaggiato con me nel cammino. So che sicuramente vi è mancata la mia cronaca, però non ho potuto fare altrimenti. Il cammino è stato ricco di tanti avvenimenti, incontri, causalità. 

 La cruz de hierro


Ciò che mi manca tanto, alcune volte, è quel momento del giorno dedicato al pranzo, dove la stanchezza era appagata dal cibo. Il mio pranzo consisteva per esempio in una fetta di formaggio di Burgos (è un formaggio fresco), pane bagnato nell’olio d’oliva extra vergine, un bicchiere di vino rosso, dei pomodori. Ogni giorno cambiavo qualcosa, a volte era tonno, altre prosciutto crudo, altre ancora salmone.




Il piacere era nel ringraziare Dio per quel cibo che si aveva a disposizione, nel sentire il sapore di ciò che si stava mangiando. In quel momento era come essere trasportati in un altro mondo, il tempo sembrava fermarsi, tutto intorno a me sembrava non esistere più. Nel sapore dell’olio d’oliva, potevo incontrare la bontà di Dio, e ringraziarlo di poter gustare quei meravigliosi sapori frutto della Sua creazione. Ciò che ho appena scritto è solo un piccolo esempio. In ogni piccola cosa ho potuto incontrare Dio, la Sua bontà, il Suo amore. Quei momenti avrei voluto fossero interminabili. 

222km a Santiago de Compostela
Un momento di meditazione prima di iniziare una cena in un rifugio d'accoglienza per i pellegrini

 Un piccolo spuntino
Il castello templare di Pontevedra 
 La cattedrale di Santiago de Compostela, dentro e fuori.


Il cammino fino alla fine ha preso un ritmo diverso, una ventina di km al giorno, a volte 30, a volte 24. Per me non era una corsa, era un vivere, un vivere ogni momento. Ogni giorno arrivavo nel rifugio sul tardi, e grazie a Dio, sempre ho trovato un posto in cui dormire. Arrivare a Santiago è stata una nuova emozione, nonostante, all’arrivo abbia avuto una febbre altissima, a causa di un’infezione virale all’intestino. Ma tempo due giorni, mi sono ripreso, e sono andato ad assistere la messa in Cattedrale dopo esser passato per la Porta Santa ed aver Abbracciato Il Santo Apostolo, San Giacomo (Santiago in Spagnolo). 

Dopo alcuni giorni sono ripartito per Fatima, e durante il cammino ho deciso di inoltrare domanda per un master in Neuropsychology (Neuropsicologia), sinceramente senza nessuna illusione. La neuropsicologia era ciò che desideravo, ma non è semplice essere ammessi ad un Master all’Estero. Altri corsi non mi interessavano, ho fatto qualche altra richiesta di ammissione, così, tanto per farla, ma non ho ricevuto nessuna risposta. Per quello in Neuropsychology, invece, la risposta mi è arrivata prima delle 24 ore. Direttamente la direttrice del Master, mi scriveva che aveva ricevuto il mio CV (curriculum vitae) ed era felice di accogliermi nel suo corso, e che necessitava solo di un paio di giorni fino a che non si fosse riunita la commissione accademica per approvare la mia candidatura ufficialmente.
Quando ho cominciato i corsi, alcuni miei compagni di master, mi hanno detto che hanno ricevuto la risposta di ammissione anche dopo 4 mesi, e ne sono rimasto meravigliato.
A dire il vero la celerità del riscontro da parte della direttrice mi aveva lasciato abbastanza sconcertato già a settembre. Oltre tutto fu proprio quella immediatezza a farmi capire quale sarebbe stata la mia strada. Un nuovo cammino, un cammino di sicuro non semplice, ma certamente un cammino che mi entusiasma tantissimo, a tutt’oggi che l’ho intrapreso.
Fu così, che dopo alcuni giorni, mi arrivò via e-mail la conferma ufficiale di accettazione al master in Neuropsycology con inizio il giorno 20 di settembre. Io ero ancora in cammino quel dì, avevo già comprato il biglietto per il ritorno a Cagliari programmato per il 15 del mese. Durante il cammino quindi, ho dovuto confermare la mia partecipazione al master, e fare altri biglietti per la mia nuova destinazione. Sarei ripartito da Cagliari il 22 di settembre. Nel mentre continuavo il cammino.
Uno dei posti più suggestivi visitati in quei giorni, fu casa Fernanda. Una coppia giovane con una figlia, con una grande casa nella campagna, in Portogallo, ospitava i pellegrini. Non volevano soldi, preparavano la cena e la colazione, tutto gratis, e che cena!!! Un’ospitalità incredibile. Io ero un po’ stanco e quindi mi sono trattenuto un paio di giorni. L’8 di settembre arrivai a Porto, bellissima città portoghese, sono andato a dormire dai pompieri, che sono volontari, e svolgono anche la funzione di ospitare i pellegrini. A Porto ho fatto un po’ di calcoli sui tempi e i km. Mi mancavano circa 190 km, e rischiavo di arrivare il 13 notte a Fatima, forse anche il 14 del mese che correva. Lì non avrei avuto il tempo di godermi la città dell’apparizione e stare con la Madonna. Per cui, da Porto ho preso un autobus, e sono arrivato a destino il 10 di settembre. Mi sono recato alla casa delle suore Scalabriniane, dove 5 anni fa mi accolsero Suor Albina e suor Carmelina. (Negli anni mi sono recato molte volte a Fatima, e sempre sono stato accolto con grande amore da queste suore). Quest’ultima volta, ne ho incontrata un’altra di sorella, Suor Angela, che è venuta a stare un po’ con Suor Albina e Suor Carmelina, tutte più o meno della stessa classe del papa Benedetto. Oltre alle tre sorelle, ho conosciuto Padre Leo, un sacerdote Scalabriniano, che svolge la sua missione in parrocchia vicino a Lisbona. 
 La bandiera sarda sventola nel piazzale del Santuario di Nostra Signora di Fatima, il giorno del mio arrivo a Fatima.
 Due giovani cammina in ginocchio come voto, davanti alla cappellina della Madonna di Fatima, è molto emozionante, sopratutto vedere le giovani coppie, e i ragazzi e ragazze!
Suor Carmelina e Suor Albina
 Suor Albina e Christian

Lì a Fatima sono andato subito a salutare la Madonna. E’ stato bellissimo, un’emozione intensa mi ha attraversato tutto il corpo, Nostra Madre Celeste, era lì che mi aspettava, e aspettava tutti coloro che erano in cammino con me spiritualmente. La sera sono andato ad ascoltare il rosario e a partecipare alla fiaccolata che ogni giorno durante i mesi estivi si svolge nel piazzale antistante la cappellina dove vi è la statua di Nostra Signora di Fatima, collocata nel luogo in cui apparve dal 13 maggio 1917 fino al 13 ottobre dello stesso anno. Ero un po’ preoccupato per non essere riuscito a fare il cammino tutto a piedi, però il tempo era quello, e no ne potevo disporre di più.
Dopo il rosario quel dì, iniziò la processione, e io ebbi la fortuna di essere il primo di una delle due file, che affiancavano una croce illuminata di bianco, che precedeva la processione. Lo straordinario fu che vi erano due bandiere sarde che sventolano nel corteo, e ciò mi fece capire che la decisione di prendere l’autobus e andare fu corretta. Nei giorni successivi ho passato dei bei momenti con le suore Scalabriniane e Padre Leo che mi hanno confermato ancora di più che la scelta di interrompere il cammino a piedi per mancanza di tempo a Porto era stata giusta. Sono stato veramente bene con loro, mi sentivo a casa, in famiglia. 

Un momento del pranzo, dalla sinistra, Suor Angelina, Suor Carmela, Suor Albina, Padre Leo, Io e Giuseppe, un amico italiano  che vive a Coimbra e che è venuto a trovarmi a Fatima.
 
 Lucia, Giacinta e Francisco, i tre bambini che videro e parlarono con la  Nostra Signora di Fatima



Ogni mattina ascoltavo la Santa Messa che Padre Leo celebrava nella casa d’accoglienza Scalabriniana, poi mi recavo al santuario in meditazione, tornavo per pranzo, si mangiava tutti insieme, poi di nuovo la cena in comunione, il rosario e la processione che finiva verso le 23.00. 



Ho passato 5 giorni meravigliosi. Il 15 di settembre, Padre Leo è stato gentilissimo, avevo il volo alle 08.30 circa da Porto, e mi ha accompagnato in auto, poi lui ha proseguito per Santiago, per finire le sue ferie celebrando l’avvenimento nella cattedrale di San Giacomo. 


Rientrare a Cagliari è stato bello, ma il cammino mi è mancato tanto. Non ho avuto molto tempo per godermi la mia città, neanche una settimana, e sono dovuto ripartire per iniziare il Master.
Oggi mi sono messo finalmente a scrivere, ho ritagliato un poco del mio spazio quotidiano (che qui è davvero poco perchè si è impegnati a tempo pieno, senza contare che a fine novembre inizierò anche le pratiche in ospedale!).
Sono molto contento del percorso, del cammino, della grandiosa esperienza trascorsa. Mi ha fatto felice anche sentire le diverse persone, che grazie all’entusiasmo che questa iniziativa ha provocato, si sono messe in cammino traendone grandi benefici. E anche le altre, che per svariati motivi, non hanno potuto mettersi in marcia fisicamente, hanno ricevuto qualcosa. 

 Il letto di casa mia, con la scritta Ben tornato scritta da mia sorellina con sassolini bianchi, e un regalo di mia Madre!


Così a conclusione, ringrazio ancora una volta tutti per l’interesse mostrato durante il percorso, e per le importanti lettere di sostegno al mio cammino.
Rimango sempre a completa disposizione per tutti, potete scrivermi al seguente indirizzo e-mail: christianzanon@hotmail.com.
Un abbraccio grande!!!
Christian

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