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Questo Blog è stato aperto inizialmente con l'idea di supporto al pellegrinaggio da Lourdes a Fatima a piedi. Dopo aver aperto il Blog, ho pensato che può essere un mezzo con il quale condividere nella web la mia vita, i miei pensieri.

Este Blog ha sido abierto inicialmente con la idea de apoyar el peregrinaje desde Lourdes hasta a Fatima a pie. Después de haber comenzado el Blog, he pensado que podría ser un medio con el cual compartir mi vida y mis pensamientos en la web .

I've opened this Blog with the idea to support the pilgrimage from Lourdes to Fatima on foot. After opening the Blog, I thought it could be a good medium for sharing my life and my thoughts.
Tuesday, 10 August 2010
  Un monumento al pellegrino

Anche oggi mi sveglio verso le 06.40, è normale, qui negli alberghi si dorme nelle camerate,e la maggior parte delle persone si alza verso le 05.00, da quell’ora è un viavai di persone che prepara gli zaini, e inesorabilmente fa rumore, e alla fine tutti si svegliano. Alle 7.30 sono già giù nella cucina facendo colazione, e appena finito, prendo lo zaino e mi metto in marcia. C’è freddo la mattina, e la felpa fa veramente piacere. 



Il cammino non presenta difficoltà, è in rettilineo con la strada statale. Dopo due ore arrivo a Villarmentero de Campos e mi fermo per comprare un gelato. 
Qui incontro sedute in una panca due capre! Pensavo fossero finte, poi si sono messe a belare, e mi sono spaventato! E chi pensava mai di trovare due capre sedute su una panca! Mi siedo, e con le capre al fianco  mangio un gelato col biscotto! 

Le capre!

Qui conosco il titolare del bar, ho visto delle tende indiane dietro il bar che mi hanno incuriosito, gli chiedo informazioni, e mi dice che le ha adibite per i pellegrini desiderosi di dormire in una tenda indiana per 5 euro a posto letto. 





Dopo essermi riposato, mi rimetto in marcia, arrivo a Carrión de Los Condes circa alle 16.00. Per primo vado nel rifugio di Santa Clara, entro e sento uno hospitalero che caccia via di malo modo un pellegrino, che io conosco (aveva dormito nella mia stessa camerata a Fromista,)è un uomo di circa 55 anni. Metto un nome d’invenzione, Matteo e non scrivo la nazionalità. Al principio non capisco questa maleducazione dell’hospitalero, Matteo è un uomo gentile, lo avevo incontrato anche in un bar durante il cammino. Non intervengo con l’hospitalero perché il rifugio è completo, non ha senso adesso sprecare energie e rafforzare l’umiliazione che ha subito Matteo, gli dico di non preoccuparsi, perchè ci sono altri rifugi, e sicuramente l’hospitalero aveva il mal di pancia! Arriviamo in piazza, ma il rifugio parrocchiale è chiuso, andiamo quindi al monastero Santu Espiritu. 

 Monastero Santu Espirito

Qui è pieno, ma le suore ci accolgono con una grande gioia, e fanno in modo di darci alcuni materassi che sistemiamo in un corridoio. C’è una coppia, penso sia inglese, ma decide di andarsene, quindi rimango io con Mattia. È arrivata anche con Sabrina e Caterina, due ragazze sarde, che volevano fare il cammino insieme a me, ma purtroppo io ancora non sono arrivato a León, e di lí che loro partono perché non hanno tanto tempo, per cui decidono di iniziare il cammino sole.


Le suore sono molto contente, le osservo, e mi chiedo: perché sono così felici? cosa le motiva a darsi così da fare per darci un posto letto?. Sarà forse la missione che hanno scelto nella vita? Sono curioso, e sono contento di questa grande accoglienza. Mi chiedono di seguirle, sono bassottine e anziane, e mi portano al primo piano, dove ci sono dei materassi. Io ne prendo due, mentre Mattia uno. Appena sistemato nel corridoio affidatoci, chiudono tutte le porte e diventa una stanza. Consegno le credenziali alle suore, e qui mi chiedono 7 euro. In quel momento ho capito cosa le motivava e le rendeva così felici, si, i 7 euro a posto letto! Non fa niente, anche se io comunque non sono d’accordo che le istituzioni religiose approfittino dei pellegrini, proprio loro che dovrebbero incentivare e aiutare il pellegrinaggio.
Vado dove ho sistemato lo zaino, e metto il sacco a pelo nel letto, rendendomi conto che c’è una puzza incredibile. Mi avvicino a Mattia e capisco da dove arriva l’odore. All’inizio penso cosa fare, e come comunicarlo con tatto a Mattia. Quindi mi avvicino a lui, e gli dico che, molto probabilmente, l’hospitalero precedente, ha sentito un odore brutto, e si è innervosito, e con tatto gli dico che deve cambiarsi e farsi una bella doccia. Non è offeso, mi guarda come un bambino ubbidiente. Mi dice che va bene, vedo che va a lavarsi senza roba di ricambio, allora lo chiamo, e gli dico che deve cambiarsi. Cerca dallo zaino degli indumenti puliti, ha quasi tutti i vestiti sporchi, fortunatamente trova un paio di jeans e una maglietta. Così gli consiglio di prendersi tutta la roba sporca e di metterla in una bacinella per lavarla. Anch’io vado a fare la doccia, ma nel bagno dove vado io, non c’è acqua calda,  vado in un altro bagno, dove c’è Mattia e mi dice che l’acqua è bella calda. Quindi io prendo tutte le mie cose, un pellegrino tra l’altro mi da una bottiglia di shampoo e di sapone, e mi dice che è a disposizione del pellegrino, lasciato da qualcuno, che forse aveva troppo peso nello zaino. Quindi vado nel bagno dove c’è Mattia, e inizio a farmi la doccia. Nella doccia affianco c’è Mattia, e mi viene il sospetto che si stia facendo la doccia senza sapone, quindi lo chiamo, i muri non arrivano al soffitto, quindi si può parlare senza problemi. Il mio sospetto è reale, quando gli chiedo se ha il sapone e lo shampoo mi dice di no quindi glieli passo e gli dico che li può tenere. Finalmente è pulito, e diligentemente va a lavare gli indumenti con lo shampoo che gli ho dato.
Qui ci sono, due ragazze tedesche che fanno il pellegrinaggio con due asini!

Gli asini delle pellegrine tedesche a Carrión de los Condes.


Sono molto soddisfatto per Mattia, sono riuscito a spiegargli che doveva pulirsi, non è stato semplice, lo avrei potuto isolare, ma non sarebbe stato un comportamento cristiano. Avevo paura che si potesse offendere, invece no, Mattia si è sentito amato, e il suo sguardo adesso è diverso, contento. Osservo anche che ha delle ferite ai piedi molto vistose, che non si è curato, quindi lo invito ad andare dalle suore per chiedere se gliele possono curare, ma lo mandano al centro medico che si trova a lato del monastero. Torna dopo un po’, con tutte le ferite fasciate, il medico gli prescrive gli antibiotici perché ha una forte infiammazione, e gli consiglia uno stop di tre giorni nella camminata.



Ciò che è successo con Mattia, mi ha fatto riflettere molto, avevo paura che si potesse offendere, ma io glielo dovevo dire, altrimenti avrebbe rischiato di restare isolato da tutti. In buona sostanza non  bisogna mettere al margine una persona un po’ diversa  bisogna invece, rispettandone la sensibilità , cercare di avvicinarsi e dire ciò che non va in modo costruttivo e non distruttivo. Oramai è tempo di dormire! Non posso scrivere niente oggi perché non c’è una presa elettrica!
Un abbraccio a tutti quanti, un altro giorno è passato!


Una foto e un pensiero da parte di Manu, dalla Sardegna, 
che ho ricevuto via e-mail, e che condivido con tutti i lettori del blog.
Grazie di cuore Manu!
By Christian!

ti mando una foto del mio cammino quotidiano....un cammino piu stanziale sotto l aspetto fisico...ma sempre molto dinamico a livello emozionale....


un gemelleggio di foto del tuo cammino con una mia foto del mio... se vuoi puoi inserirla sul tuo blog.... scrivendo che qualcuno che ti segue appassionatamente ha voluto mandartela per sentirsi un po parte del viaggio verso SANTIAGO


abbraccio






2 comments:

Anonymous said...

Parece que se te ha acabado la tinta de la pluma... Ya no hay más entradas en el blog?? Ánimo!!! y recuerdos a Víctor y Carmina (soy Ferran su hijo).

M.Teresa Abellán Pérez said...

Todavía andas con Víctor i Carmina? Què bien. Dales recuerdos.

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