Tuesday, 3 August 2010
01:15 | Posted by
Christian
SAN ANTÓN
Un nuovo giorno, mi sveglio più o meno alle 7.00. Quasi tutti sono andati via, mi lavo, bevo acqua e scendo giù, dove trovo Maripaz che gentilmente mi da un brik di latte e biscotti! Non c’è niente per scaldare il latte, c’è freddo, devo mettermi il maglione e la giacca a vento, ma il calore, l’amore, con il quale Maripaz mi ha dato il latte e i biscotti, non so, è come se il latte sia così caldo d’amore, che non ha bisogno di essere scaldato!
Faccio la colazione con alcuni ciclisti, sono spagnoli, si presentano, inizia una nuova stupenda giornata!
Faccio la colazione con alcuni ciclisti, sono spagnoli, si presentano, inizia una nuova stupenda giornata!
Oggi il sole non da tregua, è senza pietà per noi pellegrini, che non siamo qui per abbronzarci! Il cammino attraversa infinite terre di grano!
Una pellegrina coreana, cerca di proteggersi dal sole
C’è tantissimo grano, sembra un mare di grano, questa sensazione non si ha tanto per l’estensione, bensì, quando soffia il vento, il grano si muove dando l’impressione che sia acqua!
Non a caso, tutta questa zona è chiamata il granaio della Spagna!
Mi fermo a San Bol mi ero fermato anche cinque anni fa, in realtà vi avevo dormito, ma era frequentato da gente non in sintonia con il cammino, molti hippy, si fermavano lì, non camminavano.
San Bol vista da lontano
Adesso fortunatamente è gestito dal comune, e tutto un’altra cosa, si può notare dalla pulizia. Il posto è stupendo, vi è una fonte bella, e alberi, che per il pellegrino, è un’oasi nel deserto!
Un momento d'ombra!
Io arrivo ed è deserta, mi godo il fresco incredibile che c’è, non sembra vero, quasi ci vuole un maglioncino.
San Bol
Mi mangio un po’ di frutta e mi ristoro! Dopo una decina di minuti arriva un uomo a cavallo, un agricoltore che si chiama Callo e il suo cavallo, una femmina, si chiama Estrella.
Callo con il suo cavallo Estrella
Chiacchieriamo sul lavoro dei campi, poi arrivano degli altri pellegrini, e io riprendo il cammino. Il prossimo paese che incontro si chiama Hontanas, qui mi fermo e mi mangio due pinchos di tortilla accompagnato da un buon vino rosso. Qui mi rendo conto che ho perso nel paese anteriore, un piccolo portamonete dove avevo un trenta euro. Mi chiedo il perché di ciò, la risposta mi arriva durante il cammino, le cose, qui nel cammino non capitano a caso. In realtà, in questi giorni mi stavo preoccupando di prestare attenzione all’utilizzo del denaro, quindi anche di cercare degli alberghi economici, a offerta libera. In realtà si trattavano solo di preoccupazioni, ma io interpreto ciò, come una preoccupazione, quindi la risposta è che non mi devo preoccupare del denaro, sempre Dio mi ha protetto, quindi non ha senso, è un mancargli di rispetto se mi preoccupo e oggi vuole insegnarmi questo. Se mi preoccupo, e mi attacco al denaro, lo perdo! Io prendo tutto come un grande insegnamento, e non posso che ringraziarlo di essermi vicino, di essere il mio maestro, di non stancarsi mai a ripetere insegnamenti che già avevo ricevuto! Dopo aver finito di mangiare, riparto, anche se il sole è bello forte. Nel cammino osservo queste grandi macchine raccogliere il grano, Callo mi aveva detto che coltivare il grano non porta benefici economici, gli agricoltori vivono con gli aiuti economici.
Callo mi dice anche, che una macchina raccoglie il grano in una ora e quindici minuti, in un ettaro. Incredibile, io penso che un tempo, per lo stesso risultato ci volevano 100 uomini. Oggi, un lavoro che prima svolgevano forse 10000 uomini, lo svolge una sola persona, c‘è da riflettere, che nonostante il basso costo della mano d’opera, non ci siano benefici e gli agricoltori abbiano bisogno degli aiuti statali. Le campagne sono deserte, molto spesso non si incontra nessuno per ore, chissà com’era tanti e tanti anni fa. Verso le 15.55 intravedo le rovine di San Antón, è un vecchio monastero del XVsecolo, abbandonato nel XVIII secolo, ma non sono molto sicuro, di sicuro, so che le rovine lasciano capire che il monastero era bellissimo, in stile gotico.
San Antón
In Spagna nel XVIII secolo furono sequestrati molti beni della chiesa. Questo monastero è stato uno di quei beni sequestrati, molte persone hanno portato via le pietre per costruirsi la loro casa, come è capitato a Roma con il Colosseo. Fa veramente tristezza vedere queste rovine che sono di proprietà privata, e il proprietario le utilizzava come magazzino per le cose vecchie, lavatrici, ruote, ecc… Nel 2002, una persona ha affiatato le rovine, pulito tutto e aperto un rifugio, che vive con le offerte lasciate dai pellegrini.
Le rovine di San Antón
Questo monastero era nel cammino di Santiago fin dalla sua costruzione, e i monaci solevano accogliere i pellegrini e lasciargli cibo la notte fuori dalle mura. Io entro nel monastero, non c’è nessuno, solo un pellegrino Quim, di Barcellona.
Géraldine, Luis, Marite
Mi accoglie la hospitalera che si chiama Geráldine, è francese ma di origini italiane, poi c’è Mariate che è di Alicante, e riparte domani, era l’hospitalera anteriore.
Poi c’è anche Luis, uno spagnolo di Leon, molto simpatico anche lui, ha fatto il cammino l’anno scorso ed è venuto a trovare a Géraldine. Dopo un po’ arriva Nathanaël, un pellegrino del Quebec, Canada. Io non vorrei rimanere, è domenica e voglio andare a messa, quindi voglio continuare il cammino. Luis, che è solo per visita, ha l’auto, e mi propone che se mi fermo, eventualmente lui mi può accompagnare. A quel punto accetto di rimanere, quindi mi faccio la doccia, fredda, ma non fa niente, perché a San Antón non c’è l’elettricità e la notte si accendono le candele, qui si può gustare in una maniera differente il cammino!!! La roba bisogna lavarla in una fonte che c’è fuori dal monastero.
Il lavaggio dei panni sporchi!
Faccio tutto come tutti i giorni, e Luis mi accompagna nel paese precedente per vedere se recupero il portamonete che ho dimenticato, ma niente da fare, ci perdiamo per le strade, il tempo passa e dobbiamo andare a messa. Rientriamo al monastero, e con noi viene a messa Nathanaël, Marite, Quim, ho convinto a tutti! Arriviamo al convento di Santa Clara, ma purtroppo la messa non c’è, pazienza, incontro un prete anziano e mi dice che non è peccato, io lo so, e gli chiedo se può celebrare la messa lo stesso solo per noi. Il prete mi guarda, forse voleva capire se aveva capito bene, ma mi dice sorridendo che non fa, ma che domani mattina alle 8.30 c’era una messa. Quindi mi giro, gli altri mi guardano, da loro sguardo erano più dispiaciuti per me che per la messa che non c’era, mi dicono che non fa niente, e Luis ci invita a tutti una birra nel bar del paese di Castrojerez.
Dopo la birra rientriamo nelle rovine del vecchio monastero di San Antón, dove c’è ad aspettarci Géraldine che è rimasta a cucinare. Tutti noi aiutiamo a preparare la tavola, che la disponiamo nell’altare, Géraldine la addobba anche con dei fiori, e delle candele.
Dopo aver preparato tutto, ci sediamo a tavola, e in piedi ci mettiamo intorno al tavolo, ci stringiamo le mani. Mariate, mi dice se voglio benedire la cena, io accetto volentieri:
“ Oggi è un giorno speciale, come tutti, ma oggi di più, perché è domenica, io voglio ringraziare Dio, che ci offre questa cena, e ci fa capire che è sempre vicino a noi, anche se non abbiamo potuto assistere alla Santa Messa; Grazio Dio, grazie Papà Celeste, perché ogni giorno mi dimostri che sei sempre vicino; voglio anche offrire questa cena a tutte le persone che ogni giorno seguono il blog, come se anche loro fossero qui presenti, e possano godere di questa magnifica serata”
Amen.
Tutti rispondono amen, ci sediamo, e facciamo un brindisi con il vino rosso, che abbonda e non manca mai in questo meraviglioso cammino!
La cena
La cena è una meraviglia, c’è un’ottima insalata, una caponata, pasta, salsiccia, morsilla, lenticchie, olive. Domani Mariate ritorna ad alicante, ritornerà nuovamente a settembre per fare un altro mese di volontariato a San Antón. Quindi la notte si apre una Cava (Spumante-Champagne) e si festeggia.
Alle 23.00 circa ci salutiamo e si va a letto già c’è buio, un’altra giornata è andata via! Un abbraccio a tutti!
La camerata
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4 comments:
Caro Christian,
mi chiamo Alessandra ho 29 anni e sono di Cstania.
E' bello leggere il tuoblog. ai, anche io ho in mnte di compiere il Cammino (partendo da Roma). E' un sogno che cullo da 4 anni e lo farò dopo la laurea in medicina, per ringraziare.
Ti chiedo preghiere perchè questa tappa csoì importante della mia vita arrivi presto.
Grazie per aver condiviso il tuo viaggio.
Què mesa más divina!!! Me encanta el lugar tan especial y la mesa tan original. Què camino más precioso el tuyo Christian. Una abrazo!!!
Grazie Alessandra, sono sicuro che la tua laurea arriverà presto! Quasi tutti i giorni recito un rosario per le preghiere che le persone che seguono il blog mi chiedo, quindi, ho pensato esplicitamente anche a te Alessandra! Grazie per il tuo commento!
Un abbraccio Christian!
Hola Tere, un saludo desde el camino!
Gracias por tus comentarios, un abrazo, Christian.