Friday, 30 July 2010
21:48 | Posted by
Christian
Oggi mi sveglio alle sette, sono solo in tutta la camerata insieme ad un’altra pellegrina. Scendo le scale e incontro a Simona, con cui compriamo dei biscotti che condividiamo. Oggi mi sono alzato un po’ stanco, anche Simona è stanca. Parte prima di me, ma dopo un due km la raggiungo, camminiamo insieme e ci fermiamo nel primo paese che è Ages. Io sono stanco e sto meditando di fermarmi e Simona lo stesso.
Condividiamo l’idea entrambi, che il cammino ha bisogno alcune volte anche di delle pause, se lo vogliamo vivere in pieno. È un po’ una metafora, anche nella vita quotidiana, se la vogliamo vivere in pieno, si ha la necessità di fermarsi, riflettere, riposarsi.
Ages
Ad Ages ci fermiamo nel primo bar che incontriamo. Facciamo un’ottima colazione con due croissant e un’ottima marmellata di kiwi che ha preparato la proprietaria, Ana Maria che gestisce da appena due giorni, il nuovo albergo rural insieme al fratello Carlos. Ci tratteniamo a chiacchierare con Ana Maria. Prima gestivano l’albergo municipale per il pellegrino sempre di Ages. Ci racconta se lue metafore, della vita, del come per essere felici, bisogna fare ciò che ci piace. Lei afferma di essere felice, perché ha incontrato ciò che le piace fare, accogliere i pellegrini e gestire il bar con ristorante. Io comunque le spiego che anche se facciamo ciò che ci piace, può accadere di cadere nell’apatia, e non provare più gioia per quello che si fa. Un sacerdote, mi spiegò, che quando dava molto, si svuotava, allora spariva per un po’, il tempo di riempirsi dello Spirito di Dio; in quel momento, poteva finalmente ridare. La signora Ana Maria non concorda, e mi dice, fare ciò che ci piace porta la felicità. Ci invita a dormire nel suo albergo, il costo è di 10 euro per un letto. Io e Simona ci pensiamo, solo che incominciamo a percepire una energia negativa, poi esce un odore d’immondezza veramente fetido, quindi ci guardiamo e storciamo il naso. Poi sentiamo Ana Maria arrabbiata, è nervosa perché le si è rotta la porta del frigorifero, che ha solo un anno. Io le dico che non si deve preoccupare, sono cose che capitano, in ogni caso interviene la garanzia, e poi le cose si rompono, è normale. Lei no, è veramente arrabbiata. Io e Simona decidiamo di andarcene e proseguire per il prossimo paese. Commentiamo ciò a cui abbiamo assistito, conversazioni, e siamo veramente contenti di essercene andati. Dopo un 2,5 km arriviamo a Atapuerca, è un paesino con 208 abitanti, molto carino.
Atapuerca
Ad Atapuerca si trova un sito archeologico che data la presenza umana nella penisola iberica a circa 800.000 anni fa. Ci dirigiamo verso l’albergo, che è privato, molto carino, un posto letto lo paghiamo 5 euro, e la cena 6 euro da consumarsi nell’edificio a lato, che è una casa rural. Lasciamo gli zaini e andiamo a mangiare qualcosa al centro del paese, vi è un negozietto carinissimo che ha anche un bar, gestito da una ragazza veramente gentile, qui ci prendiamo due fette di tortilla che accompagniamo con un buon vino rosso. Rientriamo all’albergo, io mi metto a scrivere mentre Simona cerca di dormire un po’. Decidiamo comunque che verso le 5 saremmo andati a piedi fino a San Juan de Ortega, il paesino dove abbiamo dormito ieri, per ascoltare la Santa Messa. Verso le 17.00 usciamo, solo che sbagliamo e no prendiamo il sentiero, quindi allunghiamo il cammino. La messa è alle 18.00, sono già le 18.05 e io già ho perso le speranze, mancheranno ancora 30 minuti di cammino, per cui mentre io oramai disperavo, Simona ferma una macchina mettendosi praticamente in mezzo alla strada, e una signora gentile, ci accompagna fino alla chiesa e arriviamo giusto in tempo per la comunione. Dopo la comunione, nuovamente una nuova benedizione del pellegrino che dedico a coloro che per i nuovi arrivati nel blog.
Benedizione del pellegrino davanti al sarcofago che contiene le Sante reliquie di San Juan Ortega
Dopo la benedizione al pellegrino, una preghiera alla Madonna
Dopo la benedizione, conosco il sacerdote che ha celebrato la messa, che sostituisce il parroco che viene ogni giorno da Burgos, ma adesso è in ferie.
Christian e Don Pino
Quindi mi parla un po’ della storia del monastero, che è grandissimo e non è abitato da nessun monaco. Mi racconta del “miracolo della luce” che si avviene nei giorni dell’equinozio, dove un capitello raffiguranti alcune scene della vita della Madonna, viene illuminato da un raggio di luce che entra con una perfetta angolazione da una finestra della chiesa.
Il capitello del miracolo della luce
Qui incontriamo altri pellegrini che avevamo conosciuto nei giorni precedenti, tra cui io incontro Carmine e Victor!
Riprendiamo il cammino verso le 20.00 anche perché abbiamo la cena. Arriviamo verso le 21.00, e la signora dell’albergo quasi non ci vuole dare da mangiare, perché dice che la cena si serviva dalle 19.00 alle 21.00. Fortunatamente se ne va in cucina, e arriva il cameriere che si scusa, dice che sta passando un brutta giornata. Io e Simona non ci facciamo tanto caso, e ci gustiamo la nostra cena. Rientriamo nell’albergo che è affianco, tutti vanno a letto, e io rimango a pubblicare il blog, finisco alle 02.10, e vado a letto, alcune volte mi chiedo dove trovo tutte queste energie! Un abbraccio
Albergo di Atapuerca
English
Today I woke at 7am still feeling quite tired. I head downstairs and find Simone there, who is also quite tired, so we share some cookies together before we start our journey. After walking only two kilometres, we decide to pull up at the town of Ages and rest. We both share the same idea that you need to take breaks on the road if you want to enjoy the journey. It’s a lovely little metaphor even for everyday life. If one wants to live life to the fullest, you need to stop, reflect and rest.
So we stop at the first bar we find for quite a long time and have a lovely breakfast of croissants and homemade kiwi jam made by Ana Maria the proprietress. She has only been running this place for 2 days and she says that before that she was running a pilgrim’s hostel for a very long time. She tells us she has a simple philosophy for life. In order to be happy, you must do what it is that makes you happy. Ana Maria has found what she loves to do, which is to make welcome pilgrims on the road and managing this bar and restaurant.
I explain to her that even so, there are some who are doing what they love but they still fall into apathy and sadness.
A priest told me that through giving and giving of himself he felt that somehow he became empty and disappeared. Somehow though, it was in this emptiness that he felt himself fill up with the spirit of God and was finally able to give again.
Ana Maria the proprietress doesn’t agree and insists it is her was that is the right way and she then invites us to sleep in her hostel at the price of 10 euros a bed.
Both Simone and I start to feel the beginning of some negative energy and start to pick up the scent of garbage floating in from somewhere. Ana Maria is also now getting quite upset as she explains to us about her newly broken refrigerator door. We tell her not to worry so much as these things will happen, and take this opportunity to take up our journey again and head for the next town.
Phew! We are both quite happy to have left the bar of Ana Maria.
Another 2.5 kms and we arrive at Atapuerca, a small village of 208 inhabitants. Atapuerca is an archaeological site dating back 800,000 years to the Iberian Peninsula. We head to our hotel, which is a private country house and costs only 6 Euros, which also includes dinner. So we leave our backpacks and head into town for something to eat. We find a cute little bar run by a great girl and settle down for a meal of tortilla and really nice glass of red wine.
When we return to the hotel I try to get some writing done and Simone tries to get some sleep because we decided that we would backtrack a little and head back to San Juan de Ortega, where we were the day before, in the late afternoon so that we could catch the 6 o’clock mass.
We left at five thinking that would be plenty of time but somehow took a wrong path and ended up lost on the road well after mass had already started. At 6.30 Simone manages to hail down a passing car and the lovely lady driving gives us a lift to the church in time for communion. After communion I make a blessing, which I dedicate once again to all the new readers of this blog.
Afterwards I speak a while with the priest about the history of the monastery. He then tells me about the ‘miracle of light’ that happens in the days during the equinox. Where a beam of light enters from one of the windows of the church at just the perfect angle in order to illuminate one of the scenes from the life of the Virgin Mary.
It is now 8 o’clock and we decide to head back for out hotel so that we can have dinner. We arrive at back there at 9 sharp and our hotel proprietress does not want to feed us as she says dinner is served until 9 o’clock only. Fortunately for us a waiter comes from the kitchen and apologises, explaining that she has had a bad day, and that he will serve us dinner. This makes Simone and myself very happy and we enjoy our dinner very much.
It is now late and Simone goes off to bed and I sit up until 2.10 am so that I can work on my blog. It does make me wonder where all this energy is coming from.
A big hug to you all and goodnight.
Christian
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2 comments:
Hola Christian, Patri me está fallando con la traducción, como siempre está muy ocupada.
Veo que ya te restan menos de 500Km. y estás planificando la llegada para el 18, sí que me gustaría estar allí pero no sé si Fermín si animará...
Sigue disfrutando del paisaje y vive a tope esa experiencia de peregrino que no dudo te dejará huellas(en el alma).
Un abrazo Marisa y Fermín
Hola Marisa y Fermín, si veo que Patri está muy ocupada. Hoy pienso que coy a escribir un articulo para buscar voluntarios en el ayudar en la traducción. Marisa, yo estoy seguro que se anima Fermín, tienes que decirle que yo ve espero en Santiago, y también podéis llevar la abuelita!
Ve voy a enviar mis abrazos, a Marisa, Fermín y la abuelita!
Christian